Il sangue è un bene prezioso con il quale si possono salvare molte vite! Il sangue umano è un prodotto naturale, non riproducibile in laboratorio e indispensabile alla vita.
Donare il sangue è un atto volontario e gratuito, è un dovere civico, è una manifestazione concreta di solidarietà verso gli altri. È un atto di estrema generosità che permette di salvare la vita di altre persone. Proprio il fatto che il sangue è raro implica la necessità di metterlo a disposizione di altri individui che potrebbero trovarsi in situazione di bisogno. Pensa se al loro posto ci fossi tu o un tuo parente…!?
La legge prevede che per iniziare a donare bisogna avere un’età compresa tra i 18 e i 65 anni.
Secondo la legge è possibile estendere il limite di età per i donatori abituali fino a 70 anni ma nella misura di una donazione all’anno e dopo aver fatto un’accurata valutazione clinica con il medico selezionatore, incluso un elettrocardiogramma.
La prima cosa da fare è recarsi presso le nostre sedi e fare la PREDONAZIONE che consiste in un colloquio con il nostro medico selezionatore e un prelievo di sangue. Se tutto rientra nella norma, dopo alcuni giorni, verrai ricontattato per fissare l’appuntamento per la donazione.
È possibile donare il sangue intero oppure è possibile fare la donazione in aferesi e donare tutti i vari emocomponenti (globuli rossi, plasma, piastrine).
Il primo requisito essenziale per poter donare è essere in buona salute; occorre pesare almeno 50 kg. Per donare il sangue intero bisogna avere valori di emoglobina (hb) minimi di 12,5 g/dL per le donne e di 13,5 g/dL per gli uomini; per le donazioni di piastrinoaferesi è necessario un valore minimo di 180.000 piastrine (plt)
La donazione di sangue dura in media 10 min, mentre la donazione in aferesi dura circa 45 min
L’intervallo minimo tra due donazioni di sangue intero non deve essere inferiore a 90 giorni; gli uomini possono donare sangue intero ogni tre mesi (4 volte l’anno), le donne in età fertile ogni sei mesi (2 volte all’anno).
Le piastrine si possono donare 6 volte l’anno, il plasma 12 volte; esistono poi degli intervalli minimi che bisogna rispettare tra i vari emocomponenti:
Non ci sono donazioni di “serie A” o di “serie B”, tutti gli emocomponenti sono importanti e sono indispensabili ai pazienti per terapie salvavita. La donazione di plasma e di piastrine non comporta un abbassamento dell’emoglobina nel sangue e potrebbe essere più indicata, ad esempio, per le donne che generalmente presentano livelli più bassi rispetto agli uomini.
L’assunzione di farmaci di per sé non preclude la donazione, il problema è la malattia per il quale il farmaco è stato assunto. Alcune terapie però non sono compatibili con la donazione e possono portare a una sospensione temporanea, bisogna quindi segnalare sempre al medico selezionatore i farmaci assunti per una corretta valutazione.
No, è possibile fare una leggera colazione evitando latte e derivati, ma si può prendere del the, caffè, fette biscottate con un velo di marmellata, frutta fresca e bere acqua per idratarsi.
In questi casi non è possibile donare, bisognerà attendere 6 mesi dal parto e la fine del periodo di allattamento, ciò per salvaguardare la salute della donna e del bambino.
Dopo un intervento chirurgico non è possibile donare, ma è necessario un periodo di sospensione di 4 mesi, a seconda dell’invasività dell’intervento; sarà il medico selezionatore a indicare il tempo necessario per la riammissione alla donazione.
Dopo le indagini endoscopiche devono passare 4 mesi.
Bastano 48 ore di sospensione per le cure odontoiatriche di minore entità (es. visita di controllo, pulizia dei denti); tutti gli altri interventi (es. otturazioni, estrazioni, ecc.) vanno considerati come interventi chirurgici minori e, quindi, implicano la sospensione dalla donazione per almeno una settimana se non si assumono antibiotici, altrimenti devono passare 15 giorni dall’ultima assunzione.
Per scongiurare eventuali rischi infettivi legati a tali procedure è necessario un periodo di sospensione di 4 mesi.
No, in Italia il sangue è gratuito per legge ed è proibito comprarlo o venderlo.
Assolutamente sì, da oltre vent’anni anni non si hanno notizie di infezioni trasmesse tramite trasfusione.
A garantire la sicurezza ci sono la compilazione del questionario anamnestico e il colloquio con il medico selezionatore, che hanno anche la funzione di individuare soggetti che hanno avuto comportamenti a rischio, e le analisi post donazione, senza i cui risultati la sacca non può essere utilizzata. Dal 2005 i donatori sono periodici e non occasionali, quindi sempre sotto controllo. Inoltre, la tracciabilità dell’intero processo che va dalla selezione del donatore alla trasfusione del paziente, rende sicuro il sangue trasfuso.
Il lavoratore dipendente che dona ha diritto ad ottenere un permesso di lavoro per l’intera giornata in cui effettua la donazione, conservando la normale retribuzione per l’intera giornata lavorativa (art. 8, legge 219/2005).
Il giorno della donazione viene rilasciato un attestato di avvenuta donazione che poi dovrà essere consegnato al datore di lavoro.
Per i donatori che al colloquio con il medico saranno ritenuti non idonei alla donazione, il permesso retribuito coprirà solo il tempo necessario all’accertamento dell’idoneità e alle relative procedure. Il medico selezionatore rilascerà un attestato che andrà consegnato al datore di lavoro.
Non è indicato un numero massimo di permessi riconosciuti se non quello derivante dal necessario rispetto degli intervalli di tempo tra una donazione e la seguente, tanto per sangue intero quanto per emocomponenti mediante aferesi, come indicato dal Decreto ministeriale 2 novembre 2005, allegato IV parte A sezione 2 “requisiti fisici specifici e intervalli di donazione per l’accettazione di sangue intero e di emocomponenti mediante aferesi”.
La donazione in Italia oltre che gratuita è anonima, e quindi non è possibile “scegliere” a chi destinare il sangue donato; ciò per motivi etici ma anche per garantire la sicurezza. Le terapie che richiedono trasfusioni o emoderivati fanno parte dei Livelli essenziali di assistenza (LEA), e pertanto devono essere garantiti dal Sistema Sanitario Nazionale a tutti i cittadini. (So perché dono non so per chi dono).
Il donatore che viaggia all’estero potrebbe essere sospeso per brevi o lunghi periodi. Per valutare ogni singolo caso è opportuno consultare la tabella del “donatore che viaggia” della pagina https://inviaggio.simti.it/